domenica 15 settembre 2013

Politica, sostantivo femminile: appunti dal seminario di Officine dei saperi femministi ad Altradimora


Da dove comincio? Dico che dopo cinque anni e sei seminari (abbiamo iniziato nel settembre 2009, su stimolo di Erminia Emprin Gilardini che suggerì il bel titolo di Corpo indocile per il primo appuntamento) si può affermare che il nostro incontro annuale è ormai una tradizione?

O forse la vera notizia è che, nonostante l’argomento di quest’anno, (la politica!) l’età media delle partecipanti era davvero bassa, grazie ad un gruppo di under 30 inaspettato?
O che le facilitazioni introduttive sono state intense e dense e con una carica notevole di progettualità, tanto da spingerci a pensare ad una ipotesi di concretezza che sta germogliando in molte?

Chi non ha partecipato al seminario potrà, ascoltando i materiali audio e video che sono disponibili sul nostro podcast www.radiodelledonne.org (oltre che alle immagini) farsi una idea di quello che è circolato lì dal 6 all’8 settembre.

Certo non è la stessa cosa ascoltare rispetto all’esserci: la cifra di Officine dei saperi femministi è infatti, sin dal progetto di Altradimora, www.altradimora.it quella sì dell’elaborazione, ma anche dell’incontro fisico. 

 
Ad Altradimora, che nasce come il progetto di una femminista (io che scrivo), e si offre come opportunità collettiva per quelle molte e molti che hanno bisogno di un luogo concreto, con spazi individuali e collettivi dove lavorare, progettare, formare, scambiare, creare, mangiare, bere, fare teatro, cucina danza, yoga, meditazione, vacanze e oziare, complice la vicinanza delle terme di Acqui e le dolci colline dell’alessandrino, non si arriva appunto solo per crescere intellettualmente.
Laura Guidetti, infaticabile compagna di strada in questa avventura (come nella prima, dal 1994 con la rivista Marea), ed io, assieme ad altre donne che nel cammino si sono aggiunte nella condivisione che porta ogni anno a sbocciare con il seminario, teniamo a evidenziare il carattere anche fisico ed estremamente concreto del progetto di Altradimora: il seminario è sì un momento di scambio intellettuale e di discussione teorica sull’argomento, ma è anche stare insieme, mangiare, bere, passare notti insonni a chiacchierare oppure a riposare accanto alle altre.
Fare letti, congelare polpettoni vegetariani e torte di riso e verdure, scrivere i nomi di chi dormirà sulle porte delle stanze, piegare e sistemare asciugamani è per me altrettanto parte attiva e politica quanto preparare il numero della rivista che di solito anticipa di qualche mese l’appuntamento.
Provare a tenere assieme mente, sogni, progetti, quotidianità e corpo è, insomma, il tentativo che ogni volta, almeno per me, costituisce il lavoro e il senso del seminario, e dell’intero progetto di Altradimora e delle sue Officine.
Del resto nessuna delle iniziative che abbiamo organizzato nel tempo, da Punto G 2001 al suo decennale nel 2011 passando per tutti gli appuntamenti nazionali e internazionali di Marea è stata mai ‘solo’ curata nel suo aspetto di contenuto intellettuale: chi vi ha partecipato potrà raccontare di cene, pranzi e colazioni fatte in case non perfette, ma di certo orientate all’ospitalità e al piacere di stare assieme.
Forse è proprio questo laboratorio che non esclude la vita quotidiana, immettendola dentro alla riflessione, a dare lo slancio che ogni anno, la domenica prima del commiato, ispira il tema del seminario dell’anno dopo: è successo così anche quest’anno, e mentre stiamo organizzando il materiale filmato per renderlo disponibile già si pensa all’appuntamento, anzi agli appuntamenti, per il 2014.
Come nel 2011, infatti, è molto probabile che i seminari di Officina dei saperi femministi nel 2014 saranno due: uno a maggio e l’altro, quello ormai tradizionale, a settembre ( la data è già certa, 5, 6, e 7). 
Per maggio sembra sia in procinto di decollare un incontro ‘misto’ con gli uomini (a partire dalla proposta  partita dal libro Uomini che odiano  amano le donne e dal progetto teatrale per uomini che ne è scaturito, mentre sarà l’intreccio tra pratiche nonviolente, violenza, corpo e responsabilità a farci discutere a settembre.
Altradimora è a disposizione per chiunque, singola/o in gruppo, desideri fare incontri, formazione, seminari e immaginare altri mondi e modi per fare società.

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