Da dove comincio? Dico che dopo cinque anni e sei seminari
(abbiamo iniziato nel settembre 2009, su stimolo di Erminia Emprin Gilardini
che suggerì il bel titolo di Corpo
indocile per il primo appuntamento) si può affermare che il nostro incontro
annuale è ormai una tradizione?
O che le facilitazioni introduttive sono state intense e
dense e con una carica notevole di progettualità, tanto da spingerci a pensare
ad una ipotesi di concretezza che sta germogliando in molte?
Chi non ha
partecipato al seminario potrà, ascoltando i materiali audio e video che sono
disponibili sul nostro podcast www.radiodelledonne.org (oltre che alle immagini) farsi una
idea di quello che è circolato lì dal 6 all’8 settembre.
Certo non è la stessa cosa ascoltare rispetto all’esserci:
la cifra di Officine dei saperi
femministi è infatti, sin dal progetto di Altradimora, www.altradimora.it quella sì dell’elaborazione, ma anche dell’incontro fisico.
Ad Altradimora,
che nasce come il progetto di una femminista (io che scrivo), e si offre come
opportunità collettiva per quelle molte e molti che hanno bisogno di un luogo
concreto, con spazi individuali e collettivi dove lavorare, progettare,
formare, scambiare, creare, mangiare, bere, fare teatro, cucina danza, yoga,
meditazione, vacanze e oziare, complice la vicinanza delle terme di Acqui e le
dolci colline dell’alessandrino, non si arriva appunto solo per crescere
intellettualmente.
Laura Guidetti, infaticabile compagna di strada in questa
avventura (come nella prima, dal 1994 con la rivista Marea), ed io, assieme ad altre donne che nel cammino si sono
aggiunte nella condivisione che porta ogni anno a sbocciare con il seminario,
teniamo a evidenziare il carattere anche fisico ed estremamente concreto del
progetto di Altradimora: il seminario
è sì un momento di scambio intellettuale e di discussione teorica
sull’argomento, ma è anche stare insieme, mangiare, bere, passare notti insonni
a chiacchierare oppure a riposare accanto alle altre.
Fare letti, congelare polpettoni vegetariani e torte di riso
e verdure, scrivere i nomi di chi dormirà sulle porte delle stanze, piegare e
sistemare asciugamani è per me altrettanto parte attiva e politica quanto
preparare il numero della rivista che di solito anticipa di qualche mese
l’appuntamento.
Provare a tenere assieme mente, sogni, progetti,
quotidianità e corpo è, insomma, il tentativo che ogni volta, almeno per me,
costituisce il lavoro e il senso del seminario, e dell’intero progetto di Altradimora e delle sue Officine.
Del resto nessuna delle iniziative che abbiamo organizzato
nel tempo, da Punto G 2001 al suo decennale
nel 2011 passando per tutti gli appuntamenti nazionali e internazionali di Marea è stata mai ‘solo’ curata nel suo
aspetto di contenuto intellettuale: chi vi ha partecipato potrà raccontare di
cene, pranzi e colazioni fatte in case non perfette, ma di certo orientate
all’ospitalità e al piacere di stare assieme.
Forse è proprio questo laboratorio che non esclude la vita
quotidiana, immettendola dentro alla riflessione, a dare lo slancio che ogni
anno, la domenica prima del commiato, ispira il tema del seminario dell’anno
dopo: è successo così anche quest’anno, e mentre stiamo organizzando il
materiale filmato per renderlo disponibile già si pensa all’appuntamento, anzi
agli appuntamenti, per il 2014.
Come nel 2011, infatti, è molto probabile che i seminari di Officina dei saperi femministi nel 2014 saranno
due: uno a maggio e l’altro, quello ormai tradizionale, a settembre ( la data è
già certa, 5, 6, e 7).
Per maggio sembra sia in procinto di decollare un incontro
‘misto’ con gli uomini (a partire dalla proposta partita dal libro Uomini che odiano amano
le donne e dal progetto teatrale per uomini che ne è scaturito, mentre sarà
l’intreccio tra pratiche nonviolente, violenza, corpo e responsabilità a farci
discutere a settembre.
Altradimora è a disposizione
per chiunque, singola/o in gruppo, desideri fare incontri, formazione, seminari
e immaginare altri mondi e modi per fare società.
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